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Parkour Uisp: in corso il 3° Seminario di II livello ADAPT

A Bergamo fino al 7 maggio venti operatori Uisp saranno formati da due tutor inglesi. Una nuova pratica che ha acceso l'interesse dei più giovani

 

Fino al 7 maggio si tiene a Bergamo il 3° Seminario nazionale di parkour UISP/ADAPT per il conseguimento del 2° livello. Le lezioni si svolgeranno tutte all’aperto e saranno tenute da due tutor ADAPT provenienti del Regno Unito. Il corso è aperto ai possessori del 1° livello da almeno un anno. “Fin dalla sua nascita, 5 anni fa, il Parkour Uisp ha scelto di praticare percorsi di formazione molto seri e rigorosi - afferma Franco Biavati, dirigente nazionale Uisp - Alla formazione delle aree comuni, svolta dalle Uisp regionali al fine di fornire un sapere non solo tecnico ma coerente con la nostra visione di educatore, ha associato, sul piano tecnico-didattico, il protocollo ADAPT, l’unico sistema al mondo riconosciuto da uno Stato, nello specifico dal ministero dello Sport del Regno Unito”.

Con il 1° livello ADAPT/UISP, il corso delle Aree comuni e il tirocinio di dieci ore, si diventa educatori/tecnici Uisp di parkour; ADAPT prevede un 2° livello di specializzazione. “Mentre il 1° livello è diretto da nostri formatori, il 2° è svolto da formatori inglesi - continua Biavati - Il corso è a numero chiuso, rivolto a venti partecipanti provenienti da tutta Italia. Si tratta di un seminario molto impegnativo sia intellettualmente che fisicamente, e a distanza di qualche mese, si svolgeranno gli esami teorico-pratici”.

In Italia l’Uisp ha l'esclusiva del sistema ADAPT: esistono gruppi non Uisp, seri e di livello, ma l’Uisp è l’unica ad aver creato un gruppo nazionale, un sistema di regole e una formazione omologata e omogenea. “Il parkour è una metafora della vita, non basta correre e saltare: come accade nella vita questa pratica affronta il tema della fatica, della paura, del rischio, delle decisioni da prendere. La nostra formazione prepara non solo ad acquisire le competenze fisico-tecniche, ma alla corretta valutazione della situazione, in un’ottica di responsabilità e prevenzione”.

“Il parkour è una disciplina giovane, come lo sono i suoi praticanti. E' una risorsa per quelle persone che altrimenti sarebbero sedentarie, infatti ha incontrato una fascia di età uscita dallo sport e dall'attività motoria attiva, quindi va difeso dalla mercificazione, dalle contaminazioni che ne farebbero perdere profondità e fascino”.